Siamo uguali in dignità e diritti / Spesso qualcuno, al fine di intensificare e meglio diffondere l’invidia personale e l’invidia sociale, metodo utilissimo a condizionare i cittadini, tenta di sostenere che noi siamo tutti uguali. In realtà non c’è nulla di più strumentalmente falso!
Nessuno è uguale a nessuno, e meno male, dato che siamo differenti, dato che sono proprio le differenze che consentono lo sviluppo di quella sorta di “composto intellettuale e fisico” che, come umanità, ci permette di andare avanti in ogni settore.
D’altra parte, il fatto che non siamo tutti uguali è verificabile guardandoci intorno, e qui non è un problema di colore della pelle o dei capelli e di abilità o di disabilità, ecc. dato che le differenze sono presenti in qualsiasi ambito, a cominciare dal carattere, dalla personalità individuale, dal talento, dalle idee, ecc.
E allora? Potrebbe chiedersi qualcuno. E allora, com’è giusto e logico che sia, l’uguaglianza risiede nella dignità e nei diritti, esattamente come recita la seconda parte dell’art. 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Il concetto in questione, però, tira in ballo lo Stato e le Istituzioni, poiché ha molto a che fare con le pari opportunità, con l’efficienza dei servizi alla persona, a cominciare dai servizi sanitari e dalla scuola, tutte questioni di pertinenza delle Istituzioni pubbliche.
Questo aspetto, però, viene trascurato, d’altra parte è molto più comodo illudere i cittadini con il falso concetto di eguaglianza, è più comodo stimolarne l’invidia sociale, e indicargli il colpevole di una tale situazione, piuttosto che provare ad eliminare tutto ciò che impedisce non la generica ed illusoria eguaglianza, ma la concreta uguaglianza in dignità e diritti.