di Vito Pirrone
Pensiamo di vivere in uno Stato di diritto, in un Paese che ha “la migliore Costituzione del mondo”, invece se atterriamo dal Paese delle meraviglie, al Paese reale,constatiamo di vivere in uno Stato di “ diritto che non c’è”, con una Costituzione incompiuta.
Basta osservare la clamorosa iniziativa di un Giudice per le Indagini Preliminari, presso il Tribunale di Roma, che in un avviso di fissazione d’udienza, relativo ad un procedimento penale, ha avvisato l’indagato che può fare a meno del difensore, e dunque della difesa tecnica di un avvocato. Infatti nell’atto giudiziario il giudice ha avvertito l’indagato della facoltà di “…. contattare il Difensore come sopra nominatole e lo inviti espressamente e formalmente, a mezzo Posta Elettronica Certificata o raccomandata A.R. o in altro documentato modo, a non comparire all’udienza fissata ed in generale a non svolgere alcuna attività difensiva”.
Una formula assolutamente irrituale non prevista in alcuna norma . Povero Calamadrei, che affermava : “il giudice è il diritto fatto uomo “ !
È davvero sconcertante che il Giudice abbia posto in essere tale condotta in un atto giudiziario notificato all’indagato, che conseguentemente è indotto a pensare della inutilità della presenza del difensore.
Invero, il diritto di difesa è inviolabile in ogni stato e grado del giudizio e non può certamente essere il Giudice ad interferire, in modo diretto o indiretto, invitando l’indagato a eludere tale diritto costituzionalmente riconosciuto. Va evidenziato che l’indagato e l’imputato non hanno la facoltà di rinunciare al difensore il quale, pertanto, è obbligato, comunque, a svolgere la funzione difensiva, incorrendo precise sanzioni per violazioni di legge e norme deontologiche in caso di mancato adempimento al proprio dovere professionale.
Il Giudice con il suo atto svilisce la funzione difensiva, quasi ritenendola superflua, facendo ritenere all’indagato che è meglio risparmiare le spese legali. Logica dell’avviso del gip: «indagato, affidati al giudice e non dovrai pagare l’avvocato» !
Il giudice in questione, con un breve tratto di penna, ha fatto venir meno articoli della Costituzione, principi fondamentali dell’ordinamento e giurisprudenza consolidata della Consulta che, hanno acclaratol’obbligatorietà della difesa tecnica. Tale comportamento è talmente grave e clamoroso che non merita discussione o ipotesi interpretative, merita un intervento immediato di censura da parte del Consiglio Superiore della Magistratura.
Calamadrei ammoniva : “ dove si scredita l’avvocatura, colpita per prima è la dignità dei magistrati, e resa assai più difficile ed angosciosa la loro missione di giustizia”.