Un’amicizia sincera quella tra il giornalista siciliano Simone Russo e il cantautore lombardo Omar Pedrini. Ad accomunare la loro sinergia è proprio la nostra Terra, la nostra bella e originale Sicilia. Una regione amata e raccontata da Russo e Pedrini. Nei giorni scorsi, a Verona, i due scrittori si sono incontrati per uno scambio dei “gagliardetti”. Omar ha consegnato al cronista il suo libro ““La Locanda dello zio Rock” e Simone ha consegnato all’ex leader dei Timoria il suo libro “Simone l’animatore – Racconti di un capo villaggio”. Entrambi i libri hanno due punti in comune. Omar ha scritto di Simone, Simone ha scritto di Omar. A distanza di chilometri e senza mettersi d’accordo, Russo e Pedrini si sono “raccontati” a vicenda nei loro libri. Una testimonianza di amicizia speciale e preziosa. In entrambi i libri, inoltre, c’è ampio spazio al racconto della nostra Sicilia. Omar Pedrini, infatti, ha conosciuti Simone Russo proprio a Catania, dopo la presentazione di un suo lavoro discografico. Da una “semplice” intervista è nata una bella amicizia. “La Locanda dello zio Rock” è un viaggio appassionato e sincero che catapulta il lettore in tournée con Omar e le sue grandi passioni: cibi, vini e i tanti amici incontrati in Terra italica. Un viaggio attraverso i territori, le località, le cantine, i luoghi amati d’Italia terra vocata al vino e alla buona cucina, grazie alle tantissime, quasi infinite biodiversità di cui è tanto ricco ‘il bel paese’ con le sue tante eccellenze e giacimenti enogastronomici. A tutto questo Omar ha aggiunto qualche aneddoto e alcuni luoghi di eccellenza visitati nei tantissimi viaggi in tanti anni di concerti su e giù per l’Italia. Pedrini arriva anche nella nostra Catania e racconta la nostra città, con il supporto del giornalista Russo. “Simone l’animatore – Racconti di un capo villaggio” è un libro che ha come obiettivo quello di dare un “senso doppio” a questo ormai triste termine “positivo”. Il periodo pandemico lo ha stravolto. Positivo, fino a qualche tempo fa, era un termine ottimista, eppure oggi è quello che ci fa più preoccupare in assoluto. In questi anni, purtroppo, è diventata una parola che ha perso gran parte della sua carica di ottimismo. In tempi di pandemia rappresenta la risposta più temuta agli esami per capire se siamo stati aggrediti dal virus. L’esito positivo spalanca uno scenario che nessuno potrebbe definire positivo. E ci costringe a riflettere sul valore di questa parola. Il giornalista ha scritto il libro nei suoi 41 giorni di isolamento da “positivo”. Nel suo libro si può leggere anche “La Follia” di Omar Pedrini.