La Società calatina di storia patria e cultura (presidente Alfio Caruso), come ogni anno, anche venerdì 27 gennaio 2023 promuove, col patrocinio e la collaborazione del Comune di Caltagirone, la celebrazione della “Giornata della Memoria”, per rendere onore e memoria a tutte le vittime della Shoah e, in particolare, ai caltagironesi che persero la vita nei campi di concentramento sparsi nell’Europa occupata. “Si tratta – spiega lo stesso presidente Caruso – di un modo concreto per perpetuare il ricordo delle tragiche vicende che videro soccombere ebrei, zingari, omosessuali e oppositori politici al totalitarismo nazista, durante gli anni della II Guerra mondiale. Ma è anche l’occasione per affermare con forza il concetto di una memoria operante, che chiama ciascuno a fare tesoro di quei drammatici accadimenti per agire con costante senso di responsabilità”.L’appuntamento è fissato alle 10,30 in piazza Municipio, con alle 10,45 la partenza del corteo che si snoderà per le vie Duomo, Roma, Discesa Sant’Agata, Montalto e Judeca; alle 11,15, nella stessa via Judeca, all’altezza della targa commemorativa degli Ebrei espulsi dal Regno di Sicilia nel 1492, ci saranno gli interventi dei rappresentanti istituzionali e delle associazioni, le testimonianze di Giuseppa Dottorello, figlia di Francesco, una delle vittime caltagironesi del campo di concentramento di Mauthausen, e di don Enzo Mangano, il cui padre, dopo tante sofferenze, riuscì a scappare e a fare ritorno a casa. Seguirà la deposizione di una corona di fiori. Alle 12 il corteo delle autorità e delle scuole che, percorrendo le vie Iudeca, Santo Stefano, Gelsomino, delle Francescane e le scale poste accanto all’istituto “Steve Jobs”, raggiungerà la piazzetta antistante il parcheggio Santo Stefano, dove gli studenti pianteranno dei bulbi, simboli di pace.“Abbiamo tutti il dovere morale di conservare la memoria e di tramandarla ai più giovani – dichiara il sindaco Fabio Roccuzzo -, perché soltanto ricordando le atrocità dell’Olocausto potremo impedire che certi abomini si ripetano. E Caltagirone deve sempre più caratterizzarsi come costruttrice di pace, accoglienza e multiculturalità, città democratica e antifascista”