Quella che vedete nella foto è l’ex abitazione del Barone Antonino Ursino Recupero, che la donò all’Ente Biblioteche Riunite Civica e Ursino Recupero, insieme a circa 45 mila volumi di sua proprietà e ad un consistente lascito in denaro.
Qualche anno addietro riuscii ad ottenere un finanziamento di circa 870 mila euro per recuperare l’immobile e adibirlo ad emeroteca e biblioteca giuridica, per metterla al servizio della città e della vicina facoltà di giurisprudenza. Gran parte del restauro è stato compiuto da oltre dieci anni, mancava poco per completarlo, ma le somme non furono sufficienti, poiché l’immobile supera i 700 metri quadrati e non dispone degli accorgimenti tecnico-impiantistici previsti dalla normativa vigente. Oggi l’intero edificio, come si può notare dalla foto, è occupato abusivamente, così come sono abusive e pericolose le attività che vi si svolgono dentro. Credo che le iniziative sociali siano utili e vadano favorite, credo che l’Amministrazione comunale se ne debba fare carico nei modi dovuti, ma credo pure che il tutto si debba svolgere nel rispetto della legge e della sicurezza dei beni e delle persone. Mi risulta che L’Osservatorio sulla Pubblica Amministrazione ha presentato un dettagliato e documentato esposto alla Procura della Repubblica di Catania con il quale segnala le evidenti violazioni del codice penale riguardanti l’occupazione abusiva del sito in questione, ma non accade nulla. Evidentemente la questione non interessa a nessuno, evidentemente un bene storico di quel livello, a due passi dal centro su cui lo Stato ha investito una somma notevole e che non può essere fruito dalla cittadinanza, non merita di essere tutelato, evidentemente certi reati, nonostante le denunce, non devono essere perseguiti. A proposito: gli edifici storici abbandonati a se stessi sono tanti. Penso, ad esempio, all’ex sede della CISL di via Crociferi, già ristrutturata, che prima o poi subirà la stessa sorte della casa del Barone Ursino.