Secondo una recente ricerca dello Svimez, in Sicilia, uno studente su cinque ha lasciato prematuramente gli studi, andando ad arricchire la già lunga schiera di Neet, vale a dire di persone che non studiano, non si formano e non cercano lavoro.
Il dato è molto allarmante e fotografa in maniera inequivocabile la penosa situazione in cui versa il sistema scolastico italiano, che riesce a promuovere tutti o quasi, ma che non riesce a colmare le lacune dei ragazzi più svantaggiati, fornendo loro l’assistenza didattica, talvolta pure familiare, di cui hanno bisogno.
Il Mezzogiorno, in particolare Campania, Calabria e Sicilia, presentano tassi di abbandono scolastico assai più elevati di quelli registratisi nel resto del Paese.
Secondo lo Svimez, nel 2020, i giovani del Sud che avevano lasciato prematuramente la scuola erano il 16,3%, a fronte dell’11,2% dei casi presenti nel Centro Nord.
In Sicilia, come prima accennato, la percentuale sale al 19,4% del totale, di cui il 23,4% sono uomini ed il 15,1% sono donne.
C’è un dato che dovrebbe far sollevare le popolazioni del Mezzogiorno, ma che invece, come accade di solito, al massimo le fa mugugnare.
Al Sud lo Stato investe circa 346 euro l’anno per ogni studente, mentre al Nord la cifra sale di ben quattro volte tanto, fino ad arrivare a 1.210 euro: alla faccia dell’eguaglianza tra cittadini e dei diritti costituzionali.
Ma c’è dell’altro: al Sud l’orario prolungato nella scuola dell’infanzia è presente nel 5,3% di casi, mentre al nord la cifra sale al 17,3%, con ciò venendo a penalizzare soprattutto il lavoro femminile.
La carenza di servizi in questo ambito, infatti, obbliga soprattutto le madri a dover scegliere tra la famiglia e la carriera.
Un’ultima dolorosa considerazione: mentre gli studenti che abbandonano la scuola al Nord hanno un’elevata percentuale di possibilità di trovare un lavoro, quelli residenti al Sud, al massimo, possono aspirare ad un’elemosina di stato, che gli preclude qualsiasi prospettiva di crescita sociale.
Nonostante questo, ed altro non meno grave contesto problematico, però, il Mezzogiorno tace, anzi, al massimo borbotta miseramente!