L’altra sera ho parlato telefonicamente con un mio amico che non si è ancora vaccinato. Lui è una persona perbene, un bravo lavoratore, un vero artista, sensibile e geniale, ma ha una grande paura di vaccinarsi.
Poiché non è un medico, non è un biologo, né ha particolari competenze in materia sanitaria, devo desumere che la sua paura derivi da una pessima comunicazione che ha informato molto, forse troppo, ma molto male, ingenerando equivoci e preoccupazioni.
Si è trattato, e si tratta ancora, di una comunicazione sbagliata, che ha coinvolto non solo qualche giornalista a caccia di scoop, ma anche medici in cerca di facile notorietà.
Si è trattato di una comunicazione che si è preoccupata, più che di informare un pubblico che, in generale, non dispone di particolari competenze scientifiche, di fare spettacolo.
In questo modo hanno messo gli uni contro gli altri e soprattutto hanno messo sullo stesso piano da una parte attori, DJ ed ex vallette, abituati al mezzo televisivo, e dall’altra seri professionisti della medicina che pensavano di parlare ad un congresso di scienziati, mentre lo stavano facendo con le “casalinghe di Voghera” e con i “pensionati di Mussomeli”.
Questi ultimi, come il mio amico, cercavano rassicurazioni e chiarezza, ma trovano litigi, confusione, paroloni incomprensibili, facili sillogismi, ecc.
Il mio amico, tra le cose che mi ha detto, ha precisato che se avesse dovuto fare il vaccino ne avrebbe preferito uno a “vettore virale”.
Ovviamente non sapeva affatto di cosa stesse parlando, però ripeteva opinioni di altri che lo avevano convinto.
Non potendogli fornire elementi scientifici, per i quali non ho competenza, per provare a consigliargli di vaccinarsi gli ho soltanto dato degli indizi: ci si vaccina il tutto il mondo, ad oggi sono state somministrate oltre 8 miliardi di dosi, dunque parlare di sperimentazione è superato.
I vaccinati, come dimostrano le statistiche e come si può vedere andando in un qualsiasi ospedale, rischiano la vita meno dei non vaccinati.
Usare spontaneamente il buonsenso è sempre meglio che essere costretti a farlo. Credo che queste cose le avesse già sentite dire, dunque ho provato a giocarmi l’ultima carta di cui disponevo è che credo abbia rappresentato l’elemento che, alla fine della conversazione, lo abbia convinto a vaccinarsi: tutti i capi di Stato e di Governo si sono vaccinati, compresi Draghi, Mattarella, Biden, Putin, XI Jinping e la Merkel.
A quel punto non ha avuto dubbi e mi ha detto che, dopo aver fatto un check up completo, per assicurarsi di non dover temere trombosi, probabilmente andrà a vaccinarsi.
Lo spero per lui! Per quanto mi riguarda ho fatto la terza dose, sto benissimo e mi sento più tranquillo.