Ogni tanto mi capita di dedicare un’intera giornata al mondo degli studenti, della cultura e dell’Università.
Di solito, nella mattinata, prendo parte al convegno sulle intuizioni criminologiche di Napoleone Colajanni, organizzato dal Centro Studi Med Mez di Enna, con la partecipazione di numerosi docenti e giornalisti. Nel pomeriggio tengo un seminario sulla situazione penitenziaria italiana con gli studenti di servizio sociale e psicologia delle varie università siciliane.
Partecipo frequentemente ad iniziative simili, che considero estremamente utili ai fini della conoscenza delle condizioni in cui si trova realmente il sistema carcerario italiano.
Ogni volta che mi capita di farlo, mi rendo conto di quanto sia importante affrontare un tema così delicato e così apparentemente distante dalla vita di ciascuno di noi.
Capita poi che si cominci a parlare, si citano dati, cifre, costi, condizioni, situazioni e ci si rende conto di quanto il mondo dietro le sbarre possa essere vicino, imprevisto ed improvviso per chiunque, persino per le persone più oneste e cristalline.
Pensate che in Italia, ogni anno, spesso a causa di errori giudiziari, finiscono in carcere circa 1000 persone innocenti, che si vedono sbattuti in prima pagina anche per un semplice scambio di persona.
Speriamo di non dover mai vivere simili esperienze, perché spesso possono prescindere dalla condizione di innocenza o di colpevolezza e possono segnare in maniera indelebile il destino degli interessati.