Con tutto il rispetto per chi la pensa in maniera diversa ed è libero di contagiarsi come meglio ritiene, mi chiedo quando cominceranno a protestare i sì vax, stanchi di dover continuare, fortunatamente sempre meno, a subire restrizioni e condizionamenti in parte provocati dall’atteggiamento di chi si ostina, al netto degli affari di natura commerciale e dei rischi insiti in qualsiasi tipo di sostanza, a non prendere atto della validità dei vaccini e di chi, non certo in maniera ragionevole, ma talvolta con gravissimi atti di violenza, limita davvero la libertà altrui. 

Credo che la maggioranza silenziosa dei vaccinati debba cominciare a far sentire la propria voce con competenza, educazione, buonsenso e tanta tolleranza verso coloro i quali vivono la paura in reale buona fede, ma anche senza tentennamenti e con fermezza, pretendendo comportamenti politici e mediatici corretti, professionali e logici. 

Fino a quando a discutere di argomenti così delicati saranno soltanto personaggi poco convincenti, autoreferenziali, filocomplottisti, urlatori, ecc. fino a quando, in questioni di stretta natura scientifica, l’opinione di un DJ o di una soubrette varrà quanto quella di uno scienziato, chi non è convinto della validità del vaccino, ma preferisce fidarsi di alcuni stregoni e di certi spregiudicati personaggi da avanspettacolo della politica, sarà autorizzato a credere qualsiasi cosa e gli altri saranno costretti ad assecondare scelte che rappresentano esattamente l’inverso della libertà che si invoca e che si ritiene minacciata. 

Per una sorta di eterogenesi dei fini, l’auspicata libertà, che tale non era, ha determinato limitazioni a cui, utilizzando un pizzico di buonsenso, di reciproco rispetto, di senso civico, di generosità e di coraggio, sarebbe stato bene non arrivare perché rischiano di diventare pericolosi precedenti.