Arriva una piccola buona notizia dalla Banca d’Italia. Dalla primavera del 2021 l’attività economica in Sicilia è tornata a crescere, favorita dall’accelerazione della campagna di vaccinazione e dal progressivo allentamento delle misure di restrizione.

Per il primo semestre dell’anno 2021 l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (ITER), elaborato dalla Banca d’Italia, segnala un’espansione del PIL siciliano di circa il 7 per cento, una crescita robusta, ma lievemente inferiore a quella media italiana. 

Sulla base degli indicatori più aggiornati, anche dal punto di vista qualitativo, il miglioramento della congiuntura è proseguito nei mesi estivi.

L’attività è cresciuta in tutti i principali settori. La maggioranza delle imprese industriali e dei servizi nei primi nove mesi del 2021 ha registrato un incremento del fatturato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, anche se per una quota rilevante di aziende i ricavi sono ancora al di sotto dei livelli del 2019. 

L’attività del settore delle costruzioni è cresciuta vigorosamente, portandosi al di sopra dei livelli precedenti la pandemia, sia nelle opere pubbliche sia nell’edilizia privata; le ristrutturazioni di immobili residenziali, in particolare, hanno beneficiato delle misure di incentivazione e dell’aumento delle compravendite. 

Le esportazioni di merci, che nel 2020 erano diminuite, sono tornate a crescere in misura sostenuta sia nel comparto petrolifero sia nel complesso degli altri settori.

L’incremento dei flussi turistici nei primi otto mesi dell’anno in questione ha permesso un parziale recupero dal crollo del 2020, sebbene i pernottamenti di stranieri siano ancora molto distanti dal dato pre-pandemia. 

Per i prossimi mesi, le aspettative sulle vendite sono orientate alla crescita; gli investimenti industriali, sostanzialmente stabili nel 2021, sono previsti in aumento per il prossimo anno.

I finanziamenti al settore produttivo hanno continuato a crescere in misura marcata nel primo semestre del 2021, ancora sostenuti dalle misure del Governo a supporto del credito e dall’orientamento accomodante della politica monetaria. 

L’espansione dei finanziamenti ha progressivamente rallentato da maggio, risentendo del ridimensionamento delle esigenze di finanziamento del capitale circolante, in presenza del miglioramento della redditività aziendale e dell’ampio livello di liquidità detenuta dalle imprese. 

Insomma, si può ben sperare, ma non bisogna sprecare il vantaggio venutosi a determinare nel 2021.