Credo che lo Stato debba combattere la violenza, non solo una parte della violenza, perché la violenza è tale da qualsiasi parte provenga, persino quando appare ammantata di “nobili” motivazioni. 

Credo che sulla violenza e sulla sua divisione in parti o partiti, negli anni, si sia “scherzato” abbastanza e che oggi tutto questo rappresenta un costo, ovviamente non solo economico, che l’Italia non può più permettersi. 

Credo che gli infiltrati ed i provocatori, così come i mercenari, stiano da tutte le parti e vadano emarginati e bloccati, ma credo pure che, da Giuda in avanti, sia impossibile debellarli del tutto: li si può soltanto anticipare e fermare. 

Credo che il Paese si debba liberare in fretta, in tutti i campi, di chi vive di problemi e debba far crescere e prosperare chi vive di soluzioni. 

Credo che la politica urlata e scagliata sull’avversario, da qualsiasi parte egli si trovi, abbia fatto il suo tempo e debba lasciare il posto alla politica ragionata e discussa pacificamente e costruttivamente. 

Quella sin qui declinata non è una preghiera laica, è solo il pensiero di milioni di italiani che non hanno la forza di organizzarsi per sostenere le loro posizioni.