Cari amici di Metropolis-più, spesso, nei nostri dibattiti virtuali, ci soffermiamo a sottolineare il disagio in cui si vive in questa fase storica e discettiamo su analisi e terapie varie.
Qualche volta ci alteriamo, ci scontriamo, altre volte condividiamo delle ipotesi, tuttavia la domanda che dobbiamo porci ed alla quale dobbiamo dare una risposta è la seguente: vogliamo essere solo passivi spettatori?
Vogliamo, al massimo, mostrarci indignati per la situazione alla quale ci riferiamo o che stiamo vivendo, o vogliano diventare attori attivi ed impegnati?
Io mi sono già dato una risposta: sfuggire dalle scelte da compiere è un grave errore, una vera e propria vigliaccheria.
Per questo ho deciso che desidero mettere in pratica il contenuto di una famosa canzone del grande Giorgio Gaber: “Libertà è partecipazione”.
Senza partecipazione nessuna libertà è davvero tale, poiché, al massimo, è una concessione, un favore, un’elemosina ed io non voglio il favore di essere libero, voglio il diritto di esserlo, offrendo in cambio la responsabilità, la reciprocità ed i doveri che ne derivano.
Il concetto di responsabilità sfugge a molti cittadini e persino a molti leader politici ai quali sfugge anche il rapporto biunivoco esistente tra diritti e doveri.