E poi ci sono quelli che sono abilissimi a dire ciò che, secondo loro, si dovrebbe fare, magari subito, ma si guardano bene dal cominciare a farlo e si arrabbiano se altri non lo fanno al loro posto.
Sonno tanti e sempre più agguerriti. In questo genere di vicende i social stanno svolgendo un compito sempre più devastante.
Ma davvero c’è qualcuno che, in buona fede, crede che le cose cambino da sole, che avvengano per caso o perché lo stellone italiano, di solito, è pronto a risolvere qualsiasi problema?
Davvero qualcuno pensa che dire “vai avanti tu che poi ti vengo dietro” sia credibile e funzioni? Come accade nelle barzellette o nei film della commedia italiana?
Beh, non è così. Le cose cambiano se ciascuno contribuisce a cambiarle mettendoci la faccia, il cuore, la passione, l’impegno e magari anche qualche spicciolo, altrimenti siamo alle solite chiacchiere da “bar dello sport”.
La vita non è come il tifo allo stadio. Per sostenere la squadra del cuore dagli spalti basta urlare un po’ e sventolare qualche bandiera. Per sostenere il paese in cui si vice e fare in modo che vinca il campionato della crescita e dello sviluppo bisogna tirarsi su le maniche e cominciare a lavorare.