Assistere alla manifestazione di apertura delle ultime Olimpiadi e ad alcuni successi italiani è molto emozionante per tutti, in particolare per chi ha praticato sport agonistico, come nel mio caso. 

Sotto l’insegna dei cinque cerchi si unisce il mondo, tutti gli uomini e le donne appartenenti ai paesi che partecipano in forma ufficiale o non ufficiale e pure i rifugiati politici, che con la loro presenza alla manifestazione hanno rinvigorito il senso dell’unità e della solidarietà umana. 

Tra gli atleti presenti a Tokyo c’erano persone che si battevano con lealtà tra loro e tutti insieme contro il Covid che, fino all’ultimo, aveva messo in dubbio l’effettuazione dei giochi.

La stessa cosa, anche con maggiore emozione, l’ho provata assistendo alle Paralimpiadi, nelle quali la nazionale azzurra ha conquistato un numero elevatissimo di medaglie, nel 69, 14 delle quali d’oro.

Le Olimpiadi e le Paralimpiadi hanno dato allo sport italiano ed a tutti i cittadini del nostro Paese e non una grande lezione, spiegandoci che i sacrifici, il coraggio, l’impegno, il talento, se impiegati nelle attività agonistiche, servono a migliorare la qualità della vita di tutti. 

Ciò accade perché le imprese dei vari atleti ci mostrano cosa possa essere in grado di fare l’uomo quando impiega le proprie energie nel rispettare le regole e nel non fermarsi davanti a nulla, neanche davanti ai dolori più forti che la vita può  riservarci.