Assistere alla messa in scena della “Cavalleria Rusticana”, a Vizzini, nei luoghi in cui è stata ambientata da Giovanni Verga, con la musica di Pietro Mascagni ed il libretto di Giovanni Targioni Tozzetti e Guido Menaschi, e con la regia di Alfonso Signorini è stato un vero privilegio, non solo per la qualità del “prodotto melodrammatico”, ma soprattutto perché l’occasione ha riportato in piazza migliaia di persone in un momento particolarmente difficile per tutti.


Il successo dell’iniziativa si deve al soprintendente del Teatro, Giovanni Cultrera, bravissimo pianista, che dal 2019 guida mirabilmente il Teatro Massimo Bellini, insieme al commissario, Daniela Lo Cascio, all’amministrazione comunale di Vizzini, presieduta dal sindaco Salvatore Ferraro, all’Assessorato Regionale per i Beni Culturali, ai tecnici, agli amministrativi ed a tutti i protagonisti, in scena e fuori dalla scena, che hanno contribuito alla riuscita di questa eccellente realizzazione.
Credo che il risultato più importante, però, non sia stato quello artistico, direi scontato, bensì quello organizzativo, che ha permesso all’Ente Lirico catanese di uscire dalla sua straordinaria sede, per immergersi nel calore e nella passione della gente comune, che lo ha sempre amato.


L’accoglienza è stata molto calorosa, come dimostrano i ripetuti applausi tributati agli orchestrali, diretti dal maestro Marcello Mottadelli, ai protagonisti: Anastasia Boldyreva, Marco Berti, Christian Federici, Sabrina Messina, Agostina Smimmero, ai ballerini ed al fantastico coro.
A questo punto, però, non ci si deve fermare, si deve e si può fare di più. Il “Massimo Bellini”, come lo chiamano i catanesi purosangue, non deve soltanto attendere i melomani sull’uscio del meraviglioso Teatro, progettato da Carlo Sada, ma deve andare incontro ai cittadini ovunque si trovino, nei comuni, all’estero, nelle scuole, nelle aziende.
La musica rappresenta, con la danza e le arti visive, un linguaggio universale, che deve riprendere a parlare con tutta la propria forza, soprattutto adesso che le parole dei potenti del mondo sembrano non essere sufficienti a far comprendere concetti come pace, diritti umani, libertà, democrazia, solidarietà, sviluppo compatibile. Grazie!