C’è la politica delle tattiche senza strategie, delle furbizie senza intelligenza, del favore senza diritto, delle idee senza ideali, della gestione dei problemi, ma senza soluzioni, e poi c’è la politica che sceglie, che decide, che lacera o che unisce ma che, alla fine, risolve assumendosi la responsabilità di ciò che fa.
A stabilire a quale politica affidarsi non è il caso, ma ciascuno di noi, ogni volta che compiamo un qualsiasi atto della vita quotidiana, perché tutto è politica, anche quando non ce ne accorgiamo perché siamo distratti da “uomini e donne” o dal “grande fratello”.
Facciamo un esempio, il precedente Presidente del Consiglio non vedeva l’ora di comunicare, ogni sera si presentava davanti alle telecamere e parlava, spesso sbagliava ma per lui l’importante era parlare oppure twittare attraverso i social.
Il Presidente del consiglio attuale lavora ma non twitta, non messaggia, non pubblica post su facebook, non convoca conferenze stampa in notturna e soprattutto non permette che il suo addetto stampa pubblichi anticipazioni che possano destabilizzare il paese.
Certo, forse sarà un po’ noioso, ma è sicuramente più serio e rispettoso del delicato incarico ricevuto.
Né il precedente Presidente del Consiglio, né l’attuale hanno ricevuto il mandato a seguito di un risultato elettorale, dunque hanno un’origine simile, tuttavia il loro comportamenti sono profondamente diversi e comprenderne le differenze spetta a noi nel momento in cui saremo chiamati a scegliere in che direzione andare.