Chiedo per un amico. Se uno ha la sventura di avere un presidente presuntuoso e incapace, che, ad esempio, richiedeva la zona rossa anche quando i parametri non lo avrebbero reso necessario, con ciò arrecando milioni di danni ai cittadini, agli studenti e soprattutto agli operatori economici, che già versano in gravissime condizioni, chi paga?  

E se i dati forniti per confermare la dichiarazione di zona rossa o per evitarlo, sono sbagliati, nella loro formulazione o nella loro interpretazione, chi paga? 

Cominciò a temere che il dilettantismo con il quale veniamo governati, a tutti i livelli, ci sta mettendo in una condizione davvero assurda e intollerabile.

La politica ha sì bisogno di onestà e di trasparenza, ma ha anche bisogno di intelligenza, di competenza, di abilità di negoziazione e di tanto altro. 

La scelta del personale politico da parte delle diverse forze in campo non può limitarsi a proporre onestà, che al contrario deve rappresentare un requisito, deve assicurare capacità di governo, coraggio, intraprendenza e tanto altro.

Nell’epoca della comunicazione, dell’informazione h24, dei social network, delle bufale, dell’apparire che prevale sull’essere, della politica spettacolo, del talk show,  bisogna imparare a dare il giusto significato alle parole ed alla competenza delle persone, soprattutto di quelle a cui affidiamo la guida delle nostre istituzioni. 

Intendo dire che nella comunicazione e nella programmazione odierne non bisogna sforzarsi solo di capire il significato letterale di quanto ascoltiamo o la sua trasparenza, bisogna anche attribuire un peso, a chi lo dice. 

Se una promessa ci arriva da una persona autorevole, salvo verifiche, può essere credibile, se la stessa promessa ci arriva un noto bugiardo è bene non dargli peso!