Se avessi la responsabilità per farlo, dopo essere riuscito ad elevare al massimo il livello di vaccinazioni contro il Covid, ma anche contro qualsiasi altra patologia fronteggiabile con questo sistema, ove il tasso di ricoveri e di contagiosità non diminuisse sensibilmente non chiederei la zona rossa per i territori ad alto rischio di pericolosità, proverei ad individuare soluzioni differenti più efficaci ma meno invasive. 

I provvedimenti che prevedono restrizioni alla libertà di movimento, infatti, poiché colpiscono indistintamente tutti e arrecano danni all’economia, finiscono con il penalizzare le persone che rispettano le regole, non quelle che non le rispettano, con ciò inasprendo i rapporti tra cittadini e Pubblica Amministrazione. 

Al contrario, chiederei invece più controlli, in grado di colpire solo chi non indossa la mascherina, non mantiene il distanziamento, non dispone del Green pass, ecc. 

I provvedimenti generalizzati, come quelli recentemente adottati durante le fasi più acute della pandemia, senza l’effettuazione dei necessari controlli, rischiano  costantemente di essere ignorati proprio da coloro i quali, in ogni caso, non rispettano neanche le misure minime di contrasto.  

Per essere più chiaro, le politiche di contenimento e di prevenzione delle epidemie vanno affrontate sia sotto i profilo clinico, sia sotto il profilo organizzativo ed amministrativo, altrimenti rischiano di non produrre gli effetti desiderati.