Il popolo italiano è davvero strano: vota per il taglio di 400 parlamentari, che sono suoi rappresentanti e dovrebbero garantire democrazia ed efficienza al nostro Paese, ma non  batte ciglio per la costosissima nomina di 400 esperti nella sanità e di 300 esperti per il recovery fund, che dovrebbero farci guarire in fretta, che dovrebbero rilanciare l’economia del paese. 

Per mesi e mesi, però, tutti questi esperti hanno continuato a farci restare in casa, in maniera del tutto improduttiva, e non sono riusciti a mettere in fila qualche centinaio di opere pubbliche strategiche a partire dal Ponte sullo stretto di Messina e dal completamento della rete ferroviaria e autostradale al sud e in Sicilia.

Alla fine, però, qualcosa si è fortunatamente mossa. Il vaccino, nonostante “i capricci” del no vax e le loro strumentalizzazioni, ci ha restituito un po’ di libertà, e l’Europa ha detto si al piano di utilizzo delle somme che ci sono state prestate per colmare il divario Nord-Sud e migliorare la qualità della vita nel Paese.

Mentre, però, la battaglia contro il virus si trova sulla strada giusta, e speriamo di uscirne definitivamente molto presto, il quanto alla situazione di profonda differenza esistente tra il Mezzogiorno ed il resto d’Italia, non sembra che stia cambiando niente di rilevante.

Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per quanto riguarda il Sud e la Sicilia c’è poco o nulla e questo in dispareggio dei proclami pronunciati dal Ministro Mara Carfagna e da qualche altro illustre membro del Governo. 

Fatta salva la buona volontà, infatti, non c’è né il Ponte sullo Stretto di Messina, né l’alta velocità, né il completamento della rete autostradale. 

Insomma, ci troviamo di fronte ad un altro ennesimo tradimento, ma forse ce lo meritiamo, dato che, da parte nostra, abbiamo fatto poco o nulla e continuiamo a farci rappresentare da partiti nazionali che prendono i voti al Sud e le decisioni al Nord.