Che i frequenti messaggi sulla concessione ai siciliani di contributi per la cosiddetta “continuità territoriale” fossero troppo ottimistici era evidente sin da subito, ora però, grazie ad un documentato articolo pubblicato, alcune settimane addietro sul quotidiano la Sicilia c’è la certezza.
Nei due aeroporti di Comiso e Trapani Birgi, nei quali dovevano attivarsi voli a tariffe agevolata, pare che i costi siano addirittura superiori di circa il 12%.
Su strada, un calabrese che vuole raggiungere Napoli non deve spendere nulla, mentre se a farlo è un siciliano deve spendere tra i 70 ed i 400 euro. Così non siamo italiani come gli altri.
Così, vale a dire senza ponte, noi siciliani, ma in genere tutti noi meridionali, sia pure per motivi assolutamente diversi ma non meno gravi, è come se appartenessimo ad un altro Paese.
Eppure anche in Sicilia dovrebbe valere l’articolo 3 della Costituzione che riportiamo a beneficio di chi se ne dimentica spesso.
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”
Chissà se adesso capiranno che bisogna intervenire nel più breve tempo possibile?