L’informazione superficiale, monotematica e ripetitiva alla quale assistiamo nelle televisioni, nelle radio e sui giornali, sta provocando in molti il rifiuto di essere informati, come invece avrebbero il diritto di essere. 

Si tratta di una sorta di eterogenesi dei fini, che rischia di allontanare i cittadini dal loro diritto di sapere, esattamente come la mala politica li allontana dalla politica e dal loro diritto di partecipare e di scegliere il meglio. 

Il momento è davvero difficile e credo che il governo farebbe bene ad ascoltare anche  l’opinione dell’opposizione, che ha anch’essa il diritto di poter partecipare alla formazione delle decisioni. 

Essere in maggioranza, infatti, non vuol dire avere sempre ragione, così come essere minoranza non vuol dire avere sempre torto. 

Ascoltare è un gesto di buonsenso assolutamente irrinunciabile, è un gesto di rispetto che costituisce l’essenza stessa del concetto di democrazia.

A proposito di democrazia, ieri ero in fila fuori da un ufficio postale dove gli avventori chiacchieravano del più e del meno. 

Nel caso specifico, due signore di mezza età parlavano del pericolo che corre la democrazia quando tutto diventa emergenza e tutto diventa divieto. 

Mi ha colpito in particolare una frase pronunciata da una delle due donne: “la democrazia dà alla maggioranza il diritto ed il dovere di governare, ma dà all’opposizione i diritto di essere rispettata per ciò che rappresenta in una logica di possibile reciproca alternanza”. 

Non c’è che dire, il livello degli utenti delle poste cresce. Meno male.