Il governo, se non dovesse rivedere le misure, in parte discutibili, assunte nei mesi scorsi per contenere il contagio del Coronavirus, se non dovesse prepararsi all’eventuale ripetersi di episodi simili, se non dovesse ascoltare la voce dei tanti operatori economici, che hanno rischiato e rischiano il fallimento o il licenziamento, si assumerebbe la responsabilità dei disordini e delle relative gravi conseguenze che potrebbero derivarne.
In un eventuale sventurata simile occasione futura, un governo competente e capace non dovrebbe limitarsi a chiuderci in casa, dovrebbe trovare il modo di consentirci di lavorare rischiando il meno possibile, incrementando i tamponi e favorendo il ricorso a soluzioni idonee a ridurre il rischio, com’è stato fatto in una fase successiva.
Ma non basta, ci vuole di più, ci vuole maggiore attenzione ai fenomeni di devianza sociale che si sono moltiplicati per via del disagio vissuto da tanti.
Nei giorni scorsi, ad esempio, mentre facevo benzina, ho assistito ad un tentativo di truffa davvero misero e miserabile, ma certamente fastidioso.
Due ragazzi, a bordo di un’alfa 147 chiara, si sono avvicinati all’auto di un’anziana signora, hanno finto di essere stati tamponati da lei e le hanno chiesto di essere risarciti.
Fortunatamente la signora non ci è cascata. Nel frattempo si è avvicinato ai due il benzinaio e loro, accelerando improvvisamente, sono andati via velocemente, anche perché anche io ed altri ci stavamo avvicinando.
State attenti a questo genere di truffatori, è vero, sono dei poveracci, tuttavia, se ci dovessero provare chiamate subito il 113, loro capiranno ed andranno via.