L’intelligenza non si sviluppa e non contribuisce a cambiare il mondo sulla base del colore della pelle, degli interessi sessuali, delle capacità motorie o sensoriali, né di una fede religiosa o di un’ideologia. 

L’intelligenza si sviluppa e contribuisce a cambiare il mondo quando riesce a risolvere i problemi della vita, della salute, del lavoro, della fame, migliorando le condizioni in cui ci troviamo, grazie alle meravigliose differenze di cui siamo portatori. 

Non facciamoci dividere da chi si nutre delle nostre divisioni e lottiamo uniti per rappresentare meglio la nostra terra.

Con le divisioni per colore, genere, sesso, cultura, ideologia, fede religiosa non si costruiscono né strade, né ponti, né si combatte contro l’ignoranza e la disoccupazione. 

La qualità della vita nel mondo si migliora con la collaborazione, con il reciproco rispetto, con l’equilibrio e il buonsenso.

Le differenze costituiscono una ricchezza, esattamente come accade nelle diete: non ci si può nutrire solo di pasta, o solo di carne, o solo di un determinato tipo di frutta o di verdura, poiché l’alimentazione umana presuppone la presenza di sostanze diverse, ciascuna delle quali assolve ad un compito ben preciso. 

Se ogni tanto pensassimo a quanto sarebbe parziale e meno interessante un mondo appiattito, forse guarderemmo alle differenze come ad una fondamentale ed insostituibile risorsa.