Il direttore sanitario ed il direttore amministrativo di un ospedale vengono nominati dal direttore generale.
Il direttore generale è nominato dalla politica, che formalmente lo sceglie per merito comparativo, mentre in realtà lo sceglie per merito politico, anzi, per fedeltà politica.
Ciò premesso, se la sanità non funziona, di chi è la responsabilità? È forse degli ausiliari, o forse è degli infermieri e dei medici?
La risposta a queste domande retoriche è no, poiché la responsabilità non può che essere attribuita a chi si trova ai vertici della catena di comando.
Il dirigente generale di un assessorato è nominato dalla politica, di chi è la responsabilità se l’Assessorato non funziona? È forse degli uscieri o degli archivisti, o è forse degli operatori informatici?
Anche in questo caso la risposta a queste retoriche domande è no, poiché la responsabilità complessiva non può che essere attribuita a chi si trova ai vertici della catena di comando, non certo agli altri, che al massimo possono essere accusati di inadempienze riferite al loro comportamento specifico e personale.
Quando sento certi politici nascondersi dietro l’inefficienza di un dirigente generale o di un direttore sanitario provo un senso di fastidio per la loro viltà, ma anche per la loro incapacità nel sapersi assumere le responsabilità che sono insite nelle funzioni esercitate.
Il loro giocare a nascondino con chi chiede provvedimenti consequenziali che siano in grado di rimettere ordine ai rispettivi settori di competenza non è degno di chi ha il dovere di rispondere del proprio comportamento e per questo è più che ben pagato.