L’appello rivolto dalla Lega ai movimenti sicilianisti è stato molto utile perché ha scoperto e reso chiaro il modello comportamentale dei partiti nazionali, PD e Forza Italia inclusi, e quello dei falsi sicilianisti, ai quali non interessa affatto cosa serva alla Sicilia (lavoro, strade, scuole, ferrovie, ponte, porti, ecc.) ma altro. 

Loro, infatti, cercano un rapporto di scambio tra partiti nazionali che cercano voti da gestire da Milano, da Arcore o da Roma e seggi sicuri da attribuire ad un manipolo di ascari buoni a nulla ma capaci di tutto. Se Unità Siciliana-Le Api vuole evitare di essere confusa con chi, in passato, si è svenduto, deve riuscire a convincere i cittadini che lo spazio per cambiare esiste e va utilizzato..      

Unità Siciliana-LeApi deve continuare a non negoziare né seggi né posti, bensì poste di bilancio, risorse interventi ed opere da realizzare. 

I siciliani non hanno bisogno di parlamentari asserviti alle logiche dei partiti nazionali che, come già detto, decidono a Milano, a Roma o ad Arcore, ma di una classe dirigente che sia espressione degli interessi e degli obiettivi della Sicilia e del Sud. 

Se giocassimo a poker potremmo dire che la nostra apertura, come popolo stanco delle solite chiacchiere, si chiama: statuto, ponte, autostrade, ferrovie, scuole, porti, aeroporti e soprattutto lavoro e servizi per i giovani, i diversamente abili, gli anziani, le periferie.