Le vicende giudiziarie che hanno coinvolto diversi mesi addietro alcune imprese ed alcuni tecnici del Consorzio Autostrade Siciliane (CAS), confermano le preoccupazioni e le inadempienze riguardanti la gestione delle arterie viarie di sua competenza, come già da svariato tempo gli operatori del settore tentano di spiegare, purtroppo invano.
Alcune organizzazioni politiche e sindacali hanno i proceduto ad inoltrare alla Procura della Repubblica competente una nota con le osservazioni a suo tempo formulate e per le quali il CAS non si è mai preoccupato di rispondere. Mi auguro che risponderà ai magistrati.
Le autostrade siciliane, infatti, sia quelle gestite dall’ANAS, sia quelle gestite dal CAS, sono accomunate da alcuni elementi: la lentezza nei lavori che vi si effettuano, l’inadeguatezza degli apparati di sicurezza, una scarsa manutenzione, la loro incompletezza funzionale.
Senza strade, senza ponte, senza ferrovie, senza logistica, senza scuole, senza reti energetiche ed informatiche per la Sicilia non può esserci futuro.
Con i partiti nazionali bisogna parlare di questo non certo di seggi o di sottogoverni, come stanno facendo alcuni ascari.
Ai siciliani non interessa sapere quanti parlamentari saranno eletti in virtù delle solite alchimie di palazzo. Ai siciliani interessa sapere se i partiti nei quali saranno eletti permetteranno loro di fare qualcosa per la Sicilia e per la realizzazione delle opere che le servono.
Il resto sono soltanto chiacchiere, le solite chiacchiere che si è soliti fare per illudere qualcuno ed estorcergli qualche voto.