Ogni mattina, dopo una doccia rigenerante ed una colazione adeguata ad affrontare la giornata, curo i miei gatti che, dopo la morte di Pelé sono rimasti soltanto in tre, loro ricambiano le attenzioni che gli rivolgo insegnandomi sempre qualcosa che considero estremamente interessante. Non a caso gli antichi egizi li consideravano divinità.
I gatti comunicano moltissimo, anche se per comprenderli bisogna sforzarsi un po’. Nei mesi scorsi, come già accennato, uno dei quattro, Pelè, dopo aver subito un difficile intervento chirurgico per l’asportazione di un tumore, ci ha lasciati e gli altri lo hanno capito perfettamente.
Pelé ha affrontato la situazione con grande dignità ed altrettanto coraggio. Gli altri, dopo un primo momento di diffidente preoccupazione, perché non si rendevano conto che stava succedendo qualcosa, con spirito di solidarietà, lo hanno aiutato ad affrontare il dolore.
Questo comportamento, che ha poco di felino nel senso tradizionale del termine, mio è sembrato particolarmente compassionevole, nel senso che vi ho colto la partecipazione al dolore, alla sofferenza, al disagio, come dovrebbe accadere sempre tra gli umani.
Credo che la più grande scoperta del mondo, quella che cambierà davvero la vita a tutti, sarà la capacità per l’uomo di capire perfettamente il linguaggio degli animali fin a potervi dialogare. Se accadrà ne sentiremo delle belle!