Ho molti amici, alcuni formatisi alla scuola della destra ed altri formatisi alla scuola della sinistra, i quali, delusi dalle politiche poste in essere da entrambi gli schieramenti, hanno scelto l’astensionismo ed il mugugno.
Io credo che non votare e non partecipare alla vita politica serva solo a premiare i peggiori a danno di tutti, dunque anche a danno di chi non vota, pensando che in questo modo sta esprimendo la propria protesta.
Per questo, forse proprio perché mi sono formato alla scuola del pensiero laico, liberale e democratico, ho preferito un’altra via, la più difficile, forse anche per la nostra particolare indole, ma la più entusiasmante, quella che mi porta a battermi per la terra in cui vivo, superando le barriere ideologiche, che non rinnego, ma che, per la Sicilia, si sono rivelate un vero inganno.
Lo faccio ogni giorno esercitando il mio ruolo di cittadino, di padre, di nonno, di consumatore, di utente, di giornalista ed ogni giorno mi rendo conto che è giusto.
Credo che se ciascuno di noi, non sforzandosi di fare tutto ciò che può, e non impegnandosi in prima persona, si comporta come uno Stato che non paga e non rispetta gli impegni assunti, ma riesce solo a vietare e punire.
Intendo dire che una società che, nel suo complesso, non ha l’autorevolezza necessaria per elevare multe legate alla sua incapacità di sfamare i cittadini, mettendoli nelle condizioni di riprendere a lavorare, ovvero di ricevere le somme che sono state loro assicurate, non è una società equa perché non sono corretti né i cittadini che la compongono, né le istituzioni che la governano.