Unità Siciliana-Le Api, con un appello formale, aveva suggerito al presidente della Regione di usare le sue prerogative per avvalersi della collaborazione di uomini capaci, espressione della Sicilia migliore.
Le nomine compiute nel tempo in alcuni enti, invece, confermano una spiccata devozione alla vecchia lottizzazione partitica, che non guarda alle competenze ma al manuale Cencelli.
La storiella del cambiamento ha ormai assunto il tono di una stucchevole litania recitata da chi mostra una evidente vocazione al mantenimento dei soliti e discutibili equilibri di potere.
Questa vicenda, che denota la scarsa attitudine al reale cambiamento, fa il paio alle notizie secondo le quali si sarebbe ripreso a parlare di nazionalizzazione delle imprese.
Evidentemente i disastri del passato, quando venivano privatizzati i profitti e pubblicizzate le perdite, mentre la moneta si svalutava verticalmente, non hanno insegnato niente.
Ho la sensazione che dietro le emergenze sanitarie, affidate ad un manipolo di incompetenti, si stanno nascondendo antichi interessi miranti a limitare le libertà fondamentali dei cittadini e delle imprese, ma anche a riproporre pericolose speculazioni che potrebbero produrre disoccupazione, dipendenza finanziaria e nuove povertà.
Di fronte ad una situazione come questa, il riproporsi di errori già compiuti in passato serve solo ad aggiungere problemi ai già gravi problemi, che purtroppo conosciamo molto bene.