Ieri è venuto a trovarmi un caro amico che, nei suoi 47 anni di carriera, ha svolto compiti di grande responsabilità in rappresentanza degli imprenditori siciliani di ogni settore. Si tratta di un grosso esponente di categoria che per diverso tempo si è battuto per la crescita della nostra regione, mettendoci la faccia.
Mi ha fatto piacere che si ricordasse delle decine di leggi che portano la mia firma e che hanno tutte alcune caratteristiche costanti: sono frutto del confronto con le parti sociali, applicano le prerogative statutarie, hanno sbloccato interi settori della Sicilia allontanandoli dalla clientela, della miseria e dal sottosviluppo, sono state approvate con il consenso della maggioranza del tempo, ma anche dell’opposizione, che ha collaborato alla loro stesura.
L’ho ringraziato e gli ho detto: “pensa che qualcuno crede che i problemi si risolvano facendo sterili polemiche.”
Personalmente, ad esempio, non condivido alcune delle scelte politiche compiute dal Presidente della Regione, ma non intendo fare da sponda a nessuna iniziativa organizzata da partiti nazionali o da gruppettari camuffati da sicilianisti.
Ho sempre puntato alla concreta realizzazione di riforme utili alla nostra terra ed al suo sviluppo economico e sociale.
La Sicilia è, da anni, prigioniera di pretestuose logiche di contrapposizione, dalle quali non ha tratto alcun beneficio.
Sono sempre stato pronto a scendere in campo con chi, dopo aver abbandonato i soliti schemi, sia pronto a schierarsi con la Sicilia sulla base di precisi impegni riguardanti il lavoro, le piccole e medie imprese locali, l’agricoltura, le infrastrutture, la valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale, la lotta al disagio economico e sociale ed alla criminalità. Lo sono anche adesso!