Ancora una volta, attraverso il porto di Catania ed alcuni altri porti siciliani e del Mezzogiorno, entrano in Italia navi che trasportano e scaricano grano, probabilmente trattato con sostanze nocive, che alcuni spregiudicati operatori del settore mischiano con il grano locale, facendoci correre il rischio di contrarre pericolose malattie.
Le istituzioni contrastano troppo debolmente questo fenomeno e molte strane coincidenze ci fanno sospettare che, ancora una volta, le procedure di controllo funzionino male non a caso.
I siciliani sono stanchi di credere alle chiacchiere interessate di chi pensa molto agli affari e poco alla salute e sostengono coloro i quali, in questi giorni, stanno preparando una circostanziata denuncia politica e penale ai danni di chi permette queste losche speculazioni.
I giornalisti di METROPOLIS più saranno costantemente presenti al porto di Catania per accertare l’effettivo arrivo di quelle navi che si sospetta possano contenere grano di qualità non idonea.
Intanto é già stato verificato che le modalità attraverso le quali vengono effettuati i controlli sono piuttosto generiche, poiché sono state notate delle lacune procedurali che, pur nel rispetto delle disposizioni vigenti, si prestano a determinare possibili pericolose elusioni.
Per questo ragione, una volta raccolti tutti gli elementi necessari, procederemo con un esposto ai carabinieri e oggi anche alla Procura della Repubblica, perché vengano avviate le indagini e si stabilisca l’esatta tracciabilità del prodotto e di chi lo usa. Con la salute non si scherza.
In ogni caso, mi piacerebbe molto se in questa battaglia contro l’uso di frumento trattato con sostanze nocive ci fossero tutti i siciliani, ma soprattutto ci fossero gli industriali, i commercianti, i medici e le istituzioni a cui compete il controllo sui generi importati e la verifica della loro reale efficacia.
Giusto per capire la dimensione del problema, segnaliamo che ci sono anche altri prodotti che subiscono trattamenti discutibili: i legumi, ad esempio. Sarebbe un grave paradosso se ci nutrissimo di veleni e fossimo noi stessi a procurarci malanni mangiando alimenti non sufficientemente controllati.