Il Sud e la Sicilia sembrano essere scomparsi dall’agenda di governo. Per i partiti nazionali non sono importanti le condizioni del Mezzogiorno, la disoccupazione, la mancanza di strade, ferrovie, scuole, ecc.
Per i soliti partiti nazionali e per i loro succedanei non è importante il fatto che le tariffe aeree siano diventate impossibili, né che ogni anno oltre 20 mila nostri concittadini siano costretti ad emigrare.
Per i partiti nazionali sono importanti i problemi delle banche tedesche, l’umore di Di Maio, l’ira di Salvini, i tradimenti di Conte, l’incapacità di Zingaretti, le notti di Berlusconi e le canzoni rep della Meloni!
È grazie a questo che, purtroppo, negli anni, un po’ alla volta, con qualche rara eccezione, la Regione siciliana ha rinunziato a pezzi importanti delle proprie prerogative statutarie, salvo poi a lamentarsene, ma soprattutto ha perso enormi risorse finanziarie finite altrove.
Per tanto tempo, l’unico programma messo in campo dai partiti nazionali, nel momento in cui venivano a prendere i voti in Sicilia, per governare da Roma nell’interesse del Nord, era il lamento, la stucchevole e falsa indignazione. Adesso è venuto il momento di dire basta. Dobbiamo far nascere ed espandere, lavorando tutti insieme, un partito unitario dei siciliani che risponda ai siciliani, senza cadere nelle solite trappole ideologiche dei cacciatori di consensi da spendere nell’interesse di aree del Paese già sin troppo fortunate.