Fino a quando la Sicilia non pretenderà di avere ciò che le spetta, battendosi perché ciò avvenga, ma gioirà della possibilità di rateizzare il debito che le hanno provocato altri, non riconoscendole quanto dovuto, vorrà dire che saremo amministrati non da politici di razza, ma da miserabili mezzani, privi di qualsiasi visione di crescita e sviluppo che non sia quello riguardante le loro posizioni personali.
Dobbiamo organizzarci bene e lottare per avere ciò che ci spetta altrimenti nessuno ci riconoscerà mai nulla.
Per essere risarciti per i danni che ci sono stati provocati e per le menzogne che un manipolo di inetti ci ha propinato, ma anche per imparare a conoscere bene, a partecipare e combattere per un futuro migliore, bisogna organizzarsi e diventare massa d’urto di un’azione politica forte, motivata, riconosciuta e credibile.
Se non lo faremo noi, nessuno lo farà al nostro posto, nessuno compirà mai né un gesto L di giustizia, né un gesto di generosità se noi stessi non saremo in grado di imporlo con i mezzi che abbiano a disposizione.
Nulla accade se nessuno si batte per ciò accada e perché ciò accada è necessario, anzi, è urgente che ciascuno che può scenda in campo e lo liberi di tutti coloro i quali sono poco inclini a pensare all’interesse generale, poiché preferiscono pensare a se stessi ed a quello che possono ottenere in base alla loro capacità di prostituirsi.
Di questa gente, di questi personaggi in cerca di padroni e di compensi siamo stanchi e non abbiamo cosa farcene. Ciò che ci vuole, ciò che serve per rilanciare la nostra terra sono: onestà, competenza, passione e coraggio, tanto coraggio.