GRAVINA DI CATANIA (CT) – Il sindaco Massimiliano Giammusso comunica che il Comune di Gravina – con provvedimento del 3° Servizio – ha disposto il divieto di prosecuzione dell’attività legata all’installazione del nuovo impianto di telefonia mobile installato in via San Paolo. “A seguito di parere negativo dell’Arpa abbiamo attivato il procedimento per annullare gli effetti della Scia presentata dalle compagnie telefoniche interessate. Consapevoli del fatto che materia è di esclusiva competenza del governo nazionale, abbiamo richiesto un parere tecnico all’Arpa – ha spiegato il primo cittadino – per verificare se il campo elettromagnetico rispettasse i valori di esposizione stabiliti dalla legge. L’amministrazione comunale, oltre a raccogliere le preoccupazioni dei cittadini e dei residenti, ha espressamente sollecitato i controlli dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale e sulla regolarità del procedimento amministrativo. E per questo desidero sottolineare il ruolo attivo del nostro Consiglio comunale, con in testa il presidente Claudio Nicolosi e il vice presidente Stefano Longhitano”.
L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale ha espresso parere negativo tecnico previsionale ai sensi delle competenze di controllo assegnate ai Comuni: il documento rileva che “i valori di campo elettromagnetico prodotti dagli impianti delle ditte Telecom e Vodafone, siti in Gravina di Catania, via San Paolo, oggetto della presente valutazione, dagli impianti presenti nel raggio di 300 metrie dal fondo ambientale, non rispettano i valori di esposizione, di attenzione e gli obiettivi di qualità fissati dal Dpcm 8 luglio 2003 in corrispondenza di edifici e loro pertinenze adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere”. “In questa fase dunque è inibita la messa in funzione del nuovo impianto. Noi naturalmente non siamo contro il progresso nelle comunicazioni e i vantaggi che una migliore copertura del territorio possa comportare – ha spiegato il sindaco Giammusso – ma è necessario che tutto venga attuato secondo le regole, prime tra tutte, quelle a tutela della salute dei cittadini”.