Molti amici di facebook e di METROPOLIS più, che hanno la pazienza di leggere le mie note quotidiane, spesso mi fanno notare che gran parte della responsabilità della situazione di oggi risiede negli errori commessi ieri da coloro i quali hanno male interpretato il ruolo di guida politica del nostro Paese o della nostra Regione.
Ammesso che questo sia vero, ed in parte lo è certamente, la connessione è ovvia, e ammesso pure che nessuno di loro abbia tratto una qualche utilità proprio da quegli errori che sono stati compiuti e da chi ne è stato protagonista, cosa su cui nutro profondi dubbi, credo che usare il passato come giustificazione, per evitare di battersi per cambiare il presente, costituisca un alibi buono solo per chi non ha voglia di far nulla, se non criticare qualunque cosa venga fatta.
Nella vita ho avanzato parecchie critiche, ma quando l’ho fatto mi sono sempre preoccupato di individuare eventuali ipotesi alternative rispetto a quelle che, di volta in volta, contestavo o criticavo.
Sono convinto che l’unico modo per non ricadere negli errori di ieri sia occuparsi bene di oggi, per costruire un domani migliore, con impegno, grande coraggio e passione civile.
Il “presentismo”, vale a dire l’occuparsi soltanto di dei fatti contingenti, senza tenere conto degli effetti che essi possono determinare successivamente ci porta a commettere errori grossolani spostando in avanti il momento del redde rationem.
Non dimentichiamo, però, che l’inventore della ruota non ha la colpa di non aver inventato l’aereo, perché a quel tempo, lui, solo la ruota poteva inventare! Intendo dire che la critica va sempre contestualizzata, partendo dall’autocritica: una cosa che purtroppo spesso dimentichiamo.