Non mi stupisco affatto che tantissimi italiani credano che, nella situazione debitoria in cui ci troviamo, prima o poi non arrivino nuove tasse, anzi, che siano convinti che si stiano per ridurre quelle esistenti.
In realtà un risultato del genere potrebbe essere raggiunto, ma prima bisognerebbe fare in modo che il Paese funzioni, che il PIL cresca,m che la disoccupazione diminuisca, facendo in modo che il maggior gettito fiscale sia i, frutto di una potente ripresa economica.
Nel nostro Paese, però, sono ancora tantissimi quelli che, in siciliano, si definiscono AMMUCCALAPUNI, sono tanti quelli che sperano le le cose accadano per caso e senza sforzo e parecchi quelli che frequentano maghi e megere, nella speranza che li guariscano da qualche brutta malattia.
Noi siciliani prima abbiamo creduto ai liberatori e li abbiamo accolti a braccia aperte, ma poi ci siamo resi conto che non erano affatto dei liberatori, ma dei conquistatori e l’effetto si vede anche oggi.
Sperare che qualcuno ci regali qualcosa è come credere che maghi, filtri segreti e tarocchi sappiano se vinceremo o meno il Superenalotto senza neanche aver acquistato la relativa scheda.
È questo il motivo che mi induce a ritenere che i casi sono due: o facciamo in modo che gli investimenti rappresentino la scintilla che fa partire l’economia, possiamo pure rassegnarci a lasciarci portare persino la macchina con la quale dovremmo andare a lavorare.