Il comune di Caltagirone, noto soprattutto per la produzione di ceramiche, nel periodo natalizio diviene tra i protagonisti della Sicilia, soprattutto grazie alle varie attrazioni che, ogni anno, propone. Il programma di quest’anno è stato presentato dal sindaco Fabio Roccuzzo, dall’assessore alle Politiche e ai Beni culturali Claudio Lo Monaco, dall’assessore allo Sviluppo delle risorse territoriali Piergiorgio Cappello e dal consulente per le politiche turistiche Aldo Lo Bianco, proprio oggi in conferenza stampa nel salone “Mario Scelba” del palazzo municipale.
Oltre per i mercatini di Natale, per gli eventi, i concerti e gli spettacoli, Caltagirone si distingue soprattutto per l’antica tradizione artistica presepiale. Già nel 1700 si diffuse, tra tutte le classi sociali, l’abitudine di creare in casa il proprio presepe che, chiaramente, mirava ad essere quanto più particolare e dettagliato rispetto a quello degli altri. Successivamente la produzione di “figurine” venne commissionata, dalla Chiesa prima e dall’aristocrazia poi, ai più noti “pasturari” e “santari” che dunque, nelle loro botteghe artigiane, producevano sempre più pezzi rari: oltre ai classici personaggi della Sacra Famiglia, le richieste si estesero a tutti i tipi di abitanti di un ipotetico villaggio di Betlemme (il fornaio, il pastore, la lavandaia, il suonatore di corno e molto altro). Tra gli artigiani più celebri in grado di garantire prestigio ai presepi di Caltagirone, si ricordano poi i fratelli Bongiovanni che aggiunsero, alle statuine in terracotta, un evidente valore artistico.
Gli innumerevoli presepi da ammirare sono legati da un unico leitmotiv: a differenza dello stile sfarzoso napoletano, i presepi calatini rappresentano una società umile e contadina che rispecchia a pieno lo spirito della natività. A prevalere è dunque la sacralità dell’evento riprodotto. Il sentimento religioso spicca ma sempre con rispetto e riserbo.
Tra i presepi più particolari primeggia il presepe del Trenino, che viaggia nelle tappe fondamentali della vita di Gesù, “U Casebbiu” situato nella Chiesa di San Giorgio, il presepe in rame sbalzato, il presepe animato in cotone, quello del pane, quello nella grotta, il presepe dei paladini di Francia e moltissimi altri. A detenere il primato italiano per la sua grandezza (ben oltre i 300 metri quadri) è il Presepe Monumentale Animato della Pace che si presenta come un vero villaggio calatino del ‘700 curato nei minimi dettagli. I più di cento personaggi sono intenti a svolgere le proprie mansioni quotidiane: c’è chi cucina, chi intona canti o chi miete il grano. Ad impressionare è dunque la cura nei particolari e l’attenzione posta dagli artigiani nel realizzare pezzo per pezzo quest’opera d’arte senza lasciare nulla al caso.
Lumina 2021 – questo il nome scelto per il programma che ricoprirà le festività natalizie (dal 03 dicembre all’11 gennaio) – prevede dunque non solo la possibilità di visitare i vari presepi ma anche di prendere parte a numerosissimi appuntamenti come il mercatino delle pulci, gli incontri enogastronomici, i mercatini di Natale nella Galleria “Luigi Sturzo” e in piazza Umberto, i numerosissimi concerti e la riapertura del Museo civico al Carcere borbonico. Le luminarie che adorneranno il centro storico non serviranno solo ad abbellire le strade ma – al pari del nome “Lumina” scelto per il Natale di quest’anno – simboleggiano “la volontà di accensione e rinascenza della città, che punta molto sul patrimonio UNESCO e delle eredità immateriali”, come specificato dall’assessore Lo Monaco.
L’auspicio è dunque quello di ritornare alle tradizioni natalizie che da sempre hanno caratterizzato Caltagirone, conferendole un’aurea di sentita religiosità.
Ilenia Giambirtone