Prima stravolgono lo Stato di diritto e mettono in crisi persino il buonsenso, prima aumentano le pene per reati minori, senza capire cosa significhi e aboliscono la prescrizione o la pasticciano non si capisce bene a quale fine, poi si lamentano se arriva qualche condanna sproporzionata, rispetto ad altre comminate per reati palesemente più gravi.
È questa la prova dell’incompetenza, ma anche della doppia morale di una parte dei nostri concittadini e di coloro i quali li rappresentano in Parlamento, sempre pronti ad essere giustizialisti con gli altri e garantisti con se stessi o con i propri sodali.
Con un sistema giudiziario, burocratico e politico di questo genere, non stupiamoci se nessuno viene ad investire in Italia, né di sogna di avere a che fare con le nostre incerte e claudicanti istituzioni pseudo democratiche.
Volete un esempio? Un membro del governo, se qualcosa non funziona, non si lamenta, non si indigna, non fa la faccia truce, si limita a fare il proprio lavoro: presenta un disegno di legge e, se ne ha la forza, cambia sistema.
La doppia morale, purtroppo sempre più presente nei comportamenti della politica e dei politici di nuova generazione, insieme all’incompetenza, rappresenta il segno distintivo di un’azione politica che sta distruggendo il Paese, danneggiando soprattutto i territori più deboli come la Sicilia, la Sardegna e l’intero Mezzogiorno d’Italia, che tuttavia stentano ad imbastire una qualche reazione e, ancora una volta, si mettono nelle mani dei loro carnefici. In psichiatria si chiama “sindrome di Stoccolma” ma dovrebbe chiamarsi “sindrome meridionale”.