E poi ci sono quelli che, non essendo in grado di rispondere sul presente, né ipotizzare un futuro credibile, si rifugiano nelle facili, ma irrealizzabili, promesse o negli errori, veri o presunti, del passato.
Il passato, purtroppo, non possiamo più cambiarlo, neanche se alziamo la voce, neanche se ci impegniamo al massimo.
Quelli che ci distraggono sul passato vogliono solo impedirci di costruire un futuro migliore, puntando sul disagio che viviamo, provocando i sentimenti peggiori degli smemorati, dei miserabili, dei semplicioni e degli ingrati.
L’unico modo per preparare condizioni migliori è partecipare, superando i logori schemi ideologici e la squallida demagogia ma puntando, con coraggio, in direzione delle soluzioni necessarie e possibili. Le fiabe non ci interessano!
I siciliani non credono più nei pentastellati, non si fidano della Lega ma neanche dei vecchi partiti di centrodestra e centrosinistra. La maggioranza relativa, forse persino quella assoluta, si compone di astensionisti, schede bianche e schede nulle.
I siciliani hanno dato un segnale preciso: l’attuale offerta politica appare impreparata, violenta, confusa e inadeguata.
Adesso, chi crede che non tutto sia perduto deve tirarsi su le maniche e lavorare per un progetto nuovo, onesto, responsabile, trasparente, post-ideologico, giusto, rispettoso dell’ambiente e dei diritti umani e civili, delle risorse disponibili, competente, legato al territorio, capace di esprimere una classe dirigente che non risponda ai “salotti” dell’economia speculativa, delle banche, delle multinazionali, delle assicurazioni, della finanza, ma al cuore ed alla ragione dei lavoratori, dei piccoli e medi imprenditori, dei professionisti, dei pensionati, degli studenti.