Appuntamento imperdibile quello che occuperà il Real Teatro Santa Cecilia di Palermo in cui sono previsti tre giorni (da venerdì 29 a domenica 31) dedicati ad una delle tradizioni più antiche della Sicilia. Sarà Mimmo Cuticchio, uno dei più importanti cuntisti e pupari del mondo, ad occuparsi della messa in scena che omaggerà Dante e il suo Inferno. Figlio di Giacomo Cuticchio, anch’esso puparo, Mimmo porta avanti la tradizione dell’Opera dei Pupi, annoverata dall’UNESCO tra i Patrimoni orali e immateriali dell’umanità. La Cantica dantesca verrà reinterpretata e rilocalizzata nel territorio siciliano, mostrando un tipo di “inferno” forse a noi più familiare. A fare da sfondo allo spettacolo vi sarà la proiezione di un film, con fotografia curata da Daniele Ciprì, che ripercorre le nove province siciliane.
Lo spettacolo sarà un’opportunità per interrogarsi, cercando un riscatto da tutti quegli errori e quelle colpe che si sono trascinate nel tempo, macchiando anche ogni speranza di futuro. Così come nella Commedia di Dante, anche nel riadattamento di Cuticchio l’uomo e il suo peccato faranno da protagonisti. A spettacolarizzare la messa in scena vi sarà il montaggio dei filmati per opera di Chiara Andrich e Andrea Mura, inoltre è previsto l’utilizzo dell’orchestra dal vivo che eseguirà le musiche composte da Giacomo Cuticchio, padre di Mimmo. Oltre allo spettacolo vero e proprio, i laboratori e i racconti occuperanno il Museo Salinas e i 40 pupi costruiti per l’occasione potranno essere ammirati al Laboratorio di via Bara. Inoltre, sempre al Museo Salinas potranno essere ascoltati i nove racconti ispirati ad uno dei tanti temi toccati da Dante e ideati da nove scrittori noti. In queste tre giornate dedicate all’arte verrà compiuto un viaggio, oltre a quello dantesco, che riguarda sia la nostra tradizione marionettistica ma che sarà anche un iter nella coscienza dell’essere umano. Un percorso suggestivo, profondo – forse anche catartico – che solo l’arte può farci compiere.
Ilenia Giambirtone