Uno dei primati più tristi della Sicilia riguarda la dispersione scolastica: secondo i dati, tra le cinque regioni italiane che più accusano questo problema vi sono quelle meridionali, tuttavia a fare da copolista è proprio la Sicilia con un tasso di abbandoni pari al 19,4%, che in media corrisponderebbe ad un giovane su cinque. In particolare poi Catania risulta – tra le province siciliane – quella con le cifre più allarmanti: il 21% circa dei ragazzi catanesi abbandona la scuola troppo presto occupandosi, inoltre, di attività criminali (in primis si registrano le attività di spaccio). Una situazione che colpisce principalmente i quartieri popolari e che si diffonde, a macchia d’olio, per tutta la città. Arrivano però rassicuranti notizie da parte del governo Musumeci con la pubblicazione dell’Avviso di manifestazione di interesse per la realizzazione del “Piano straordinario per il contrasto alla dispersione scolastica e alla povertà educativa per il triennio 2021-2023”.
“Punteremo sul potenziamento del tempo pieno e sulle attività di orientamento rivolte agli studenti della scuola media e superiore. La pandemia da Covid-19 in Sicilia ha messo in evidenza le disarmonie nei livelli di apprendimento, nell’inclusione sociale e nella fruizione delle tecnologie digitali. Abbiamo quindi messo a sistema un nuovo modello di governance così da accompagnare gli studenti nel loro percorso formativo, supportandoli in un processo educativo orientato alla creazione di competenze e all’esercizio critico del diritto-dovere di cittadinanza”, queste le parole di Roberto Lagalla, assessore regionale all’Istruzione.
Il piano prevede dunque finanziamenti che ammontano a 10 milioni di euro destinati sia a contrastare il fenomeno degli abbandoni nel periodo dell’obbligo scolastico, e sia ad abbattere le disuguaglianze dei modelli educativi tra le varie aree territoriali. A beneficiare di tali fondi saranno in un primo intervento 50 scuole primarie e 50 secondarie di primo grado e, successivamente, 30 istituti tecnici e professionali. Altri fondi saranno poi destinati per l’inserimento lavorativo con l’alternanza scuola-lavoro: un’azione necessaria per indirizzare i più giovani nel mondo del lavoro allontanandoli della criminalità e rifondando, con solide basi, le classi lavoratrici del futuro.
Ilenia Giambirtone