Se è vero che in Italia è custodita la maggior parte delle opere d’arte del mondo, si è prodotta la maggior parte della musica e della letteratura, si trova la maggior parte del patrimonio archeologico, religioso, ecc. mi chiedo come mai l’Italia non sia visitata dalla maggior parte dei turisti.
C’entrano forse le condizioni delle strade, delle ferrovie, degli aeroporti, degli alberghi…l’organizzazione, la comunicazione….e tanto altro? C’è forse un nesso tra questa situazione e la carenza di strade, autostrade, ferrovie, porti, aeroporti?
Ho il fondato sospetto che sia proprio così, ma a questo si aggiunge l’evidente insufficienza delle azioni promozionali a supporto del turismo da svolgere nei tempi e nelle occasioni più utili ed appropriate.
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“Mi chiedo, caro Alberto,” scriverà Pierpaolo Pasolini ad Alberto Moravia, in una lettera del 1973, “se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi, a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso. Spingere le masse a combattere un nemico inesistente mentre il consumismo moderno striscia, si insinua e logora la società già moribonda”.
Data la loro straordinaria attualità, sembrano concetti espressi oggi, quando i problemi del mondo sono di ben altra natura e di ben altra gravità rispetto a ciò che grave è stato, ma che oggi risulta superato da situazioni diverse e forse persino più gravi. Non si tratta di sottovalutare i disastri del fascismo ma di contestualizzarli.