Noi italiani, tutti, nessuno escluso, siamo veramente strani.

Quando ci dobbiamo lamentare consideriamo i politici estranei alla nostra vita, quasi dei marziani venuti a conquistare la Terra per farci del male, gente con cui, “orgogliosamente” non abbiamo “mai avuto a che fare”, delinquenti autorizzati, ignoranti patentati, faziosi e approfittatori della peggiore specie, ecc.

Se però, per puro caso, ci capita di aver bisogno di loro, ricordiamo subito che, da bambini, frequentavamo lo stesso asilo o che un loro cugino abitava nello stesso nostro palazzo e una volta gli abbiamo persino prestato il pallone. 

A quel punto cambiamo subito opinione e gli chiediamo subito di ricambiarci la cortesia.

Il Papa dice che bisogna accogliere e, dal suo punto di vista, ha ragione; dice che gli stipendi e le pensioni alte sono una ingiustizia nei confronti della povertà e, dal suo punti di vista, ha ragione; dice che Trump non deve fare muri ma ponti e, dal suo punto di vista, ha ragione. 

Il Papa sta dimostrando di sapere perfettamente cosa, dal suo punto di vista, debbano fare gli altri. Ma quando comincerà ad occuparsi dei sontuosi alloggi dei suoi cardinali, dei segreti della sua banca, dei tesori delle sue chiese e dei misteri delle sue sagrestie? Ovviamente sempre dal suo punto di vista!