Ci sono alcune persone che si considerano talmente oneste, ma talmente oneste che possono firmare documenti ufficiali anche a nome di altri. Com’è accaduto a Palermo, qualche anno addietro, con la presentazione delle liste del Movimento cinque stelle.  Il fatto è che, come diceva Pietro Nenni, quando ti sentì troppo puro corri il rischio che arrivi qualcuno più puro che ti epura. 

Nel caso in specie, corri il rischio che arrivi qualcuno che ti rinvia a giudizio, anche se sei un parlamentare in carica e gridi onestà onestà ad ogni piè sospinto. 

Forse, però, il riferimento è all’onestà degli altri, perché, come al solito, il pelo nell’occhio altrui è considerato più grande del palo conficcato nel proprio. Ma questa è una storia vecchia. O forse fu anche quello un complotto?

Probabilmente sì, solo che non lo sapremo mai perché a quel tempo non c’erano i social, non c’erano le società che si occupano di statistiche, e soprattutto non c’erano personaggi disposti a piegare la verità a logiche di parte o di partito. Al massimo c’era qualche venduto, qualche delatore, qualche calunniatore, che tuttavia non aveva la possibilità di poter amplificare il proprio modus operandi. 

Oggi, purtroppo, con la disinformazione che cresce senza regole, un fiocco di neve diventa immediatamente una valanga, soprattutto se riguarda qualche personaggio più esposto degli altri o che ha la sfortuna di non disporre di società specializzate nella divulgazione di informazioni sui network che vanno per la maggiore. Cambieranno le cose? C’è solo da sperarlo!