La lunga e difficile marcia verso la selezione della classe politica compie passi da gigante ma va avanti.
I candidati, oltre a non poter avere carichi pendenti, cosa sacrosanta, non potranno avere genitori imprenditori, non potranno avere fratelli che lavorano nella Pubblica Amministrazione, non potranno avere un reddito troppo basso, perché non sarebbero in grado di affrontare la campagna elettorale.
Inoltre i candidati non potranno essere disoccupati, perché non avrebbero i soldi necessari per la propaganda, non potranno essere piccoli imprenditori o liberi professionisti, perché dovrebbero abbandonare la loro attività, con il rischio di vederla fallire, non potranno essere medici, perché potrebbero minacciare di morte gli elettori o chiedere un voto in cambio di un certificato di invalidità.
Le candidate non potranno essere incinte, perché dovranno occuparsi dei figli piccoli, né potranno essere beneficiarie di polizze assicurative ecc.
Gli unici che potranno intraprendere la carriera politica saranno i pensionati ricchi e senza figli, fratelli o mogli, ma solo per una elezione, poiiché non potranno riproporre la loro candidatura anche se sono stati bravissimi ed hanno risolto tanti problemi.
Potranno altresì candidarsi i magistrati, che fanno carriera pur andando in aspettativa per mandato parlamentare, e i cabarettisti pagati in nero per dimostrare che guadagnano il giusto. La riforma elettorale cambierà di certo il volto dello stato, ma forse bisognerà pagare il biglietto, esattamente come accade in teatro.