L’altra sera ho impiegato quasi un’ora per spiegare ad alcune eleganti signore e signori che l’assenza può essere uno strumento, persino nobile, di una determinata azione politica, mentre l’assenteismo è l’ignobile inverso di qualsiasi azione politica, È questa la ragione per la quale esso va deprecato, anche se riguarda i semplici cittadini e le loro attività ordinarie come il voto o la scelta delle persone a cui attribuire la delicata funzione di rappresentanza del popolo.
Spero di essere riuscito a spiegarmi bene, ma resto convinto che la costruzione di un paese moderno, onesto, competente e responsabile debba cominciare in famiglia, con l’educazione di base, e nelle scuole elementari, con lo studio dell’educazione civica.
La mia sensazione, però, è che nessuno, almeno tra le attuali forze politiche, abbia voglia di investire un solo centesimo in un’azione di ricostruzione civile e democratica, anzi, credo che alcune forze politiche abbiano l’interesse inverso.
D’altra parte ridurre la platea degli elettori, aumentando la platea del non voto rende tutto più semplice: bisogna convincere meno o persone, bisogna comunicare con meno persone e soprattutto bisogna spendere di meno.
Certo, è triste che ciò accada nel silenzio dei media e della cosiddetta società civile, anch’essa più attenta a conoscere le evoluzioni sentimentali di Belen o di Giorgia Meloni, piuttosto che i progetti politici di chi ci governa, o dovrebbe farlo.
La democrazia è un’arte molto difficile, maneggiarla non è semplice, anzi, può essere pericoloso ma non se ne può fare a meno, nonostante, Agni tanto, qualcuno pare che voglia dimenticarlo.
Iva, l’IVA le fatture e le fattucchiere
Data la crescente tendenza, da parte di alcune categorie, a non emettere fatture, il Ministero dell’economia pare voglia assumere un congruo numero di fattucchiere che possano “affatturare” tutti quelli che non emettono fatture.
Le fattucchiere che verranno assunte dovranno richiedere la partita IVA ed emettere relativa fattura su ogni “fattura” che faranno a quanti non abbiano emesso fattura, ma anche a chi l’ha regolarmente emessa. Come vedete la burocrazia e il fisco trionfano sempre e quando non lo fanno loro lo fanno i consulenti e gli esperti, prontissimi ad approfittare di ogni occasione per ritagliarsi uno spazio.
La questione sembra aver destabilizzato Iva Zanicchi che ha fatto valere la sua esperienza di europarlamentare e si è lamentata per questa evidente “invasione di corsia” da parte dei soliti noti: non averla consultata preventivamente pare l’abbia molto fatta arrabbiare.
Nei prossimi mesi le organizzazioni di categoria e i sindacati dei lavoratori terranno decine di convegni e persino qualche congresso per stabilire se abbia ragione il Ministero o la Zanicchi.
Sull’esito delle consultazioni non è dato sapere nulla ma una cosa è certa: nessuno deciderà da detrazione fiscale, ovviamente proporzionale, di tutte le spese effettuate. Alcuni sostengono che si tratterebbe di un sistema sin troppo semplice ed il nostro paese non è ancora pronto per le cose semplici altrimenti cosa andrebbero a fare gli esperti ed i burocrati?
Solo il popolo può convince Iva e gli altri a cambiare sistema ma non sarà affatto facile, almeno fino a quando il popolo non sarà in grado di organizzarsi.