L’Assemblea Regionale Siciliana si compone di 70 membri, forse pochi rispetto ad un’adeguata rappresentanza territoriale ma certamente tanti rispetto alla loro attuale capacità di lavoro.
Per raggiungere la maggioranza bastano 36 parlamentari: 5 componenti del consiglio di presidenza di maggioranza, 13 componenti del governo, 8 presidenti di commissione, 8 vice presidenti di commissione di maggioranza, 1 capogruppo, totale 35, al netto di qualche “malpancista” che non manca mai.
Alla luce di questa breve semplificazione, il problema di chi vincerà le elezioni non sarà risolvere i guai della Sicilia, ipotesi non certo facile, ma cosa inventarsi per il trentaseiesimo deputato necessario per governare in serenità, che avrà un potere destabilizzante o ricattatorio enorme!
Quando la politica si riduce ad un’operazione aritmetica ha finito di svolgere il suo dovere di rappresentanza degli interessi diffusi in un’ottica risolutoria, anzi, rischia di diventare mercato in cui c’è chi compra e chi vende o si vende.
I cittadini non sono estranei ai fatti, sbagliano a lamentarsi senza agire di conseguenza anche perché sono loro che scelgono la “merce” o forse preferiscono essere o essere trattati anch’essi da merce?
Se così fosse, nessuno avrebbe più il diritto di lamentarsi se ha votato un rappresentante candidato, ad esempio, nel PD, e se lo ritrova iscritto alla Lega.