La casa è diventata il bancomat di tutti i governi nazionali e di tutte le istituzioni territoriali: Comuni, Provincie, Regioni. Si tratta di una vera e propria vergogna che offende i possessori di uno dei beni primari per lo sviluppo di moltissime attività produttive, in ogni loro settore.
Tutelare il bene casa ed evitare che venga tartassato a tutti i livelli, diretti e indiretti, significa rilanciare l’economia che vi ruota intorno: edilizia, ristrutturazioni, manutenzioni, ricettività turistica, commercio, artigianato, servizi, energia, siderurgia, ecc. salvaguardandone e incrementandone l’occupazione, soprattutto al sud, dove non ci sono le grandi aziende.
Tartassare la casa vuol dire impoverire i cittadini, vanificare i loro sacrifici, favorire la speculazione finanziaria e bancaria e colpire l’economia reale, fatta da semplici persone comuni che hanno risparmiato per una vita intera per non temere di essere sfrattati.
Non rendersi conto di queste banali considerazioni vuol dire non conoscere cosa sia l’economia reale e quali siano i motori in grado di muoverne lo sviluppo e la crescita, ma vuol dire pure non comprendere le aspettative dei cittadini.