Credo che la divisione orizzontale della politica fatta di destra (o centrodestra) e sinistra (o centrosinistra) non rappresenti più la realtà nella quale viviamo e non la rappresenti dal crollo del muro di Berlino in avanti.
Credo che oggi bisognerebbe parlare di una divisione politica verticale fatta di un Partito dell’Economia Speculativa (PES), fatto di finanza, banche, multinazionali ecc. e da un Popolo dell’Economia Reale (PER), fatto di cittadini comuni, lavoratori, artigiani, commercianti, professionisti, piccoli imprenditori, studenti, pensionati, casalinghe, ecc.
In atto, il PES si compone di poche persone con molti soldi, molto potere, molti mezzi, a partire dall’informazione globale, e di alcuni leader ben organizzati.
Il PER, invece, si compone di tante persone senza molte risorse, senza mezzi di informazione, senza leader, senza organizzazione.
Il PES si nutre di disordine, di paura, di guerre, di droga, di vizi, di malagiustizia e di malaburocrazia e spinge perché i pochi risparmi dei cittadini vengano investiti in polizze integrative, previdenziali o sanitarie, o restino sui conti correnti facilmente controllabili e tassabili.
Il PER si nutre di sicurezza, di giustizia, di certezza del diritto, di spesa produttiva, di consumi, di lavoro, di casa, di servizi efficienti, di pace, di equità sociale.
La mia vita politica è stata sempre dalla parte del PER che oggi è molto disorientato e molto disorganizzato. Credo che sia venuto il momento di organizzarlo.