É in corso, nella Galleria di Arte Moderna di Catania (ex Convento di Santa Chiara) la mostra dal titolo “Il pittore Gaetano Calogero a dieci anni dalla scomparsa. I giochi fanciulleschi e il Monastero dei Benedettini”.
L’esposizione, promossa dal comune di Catania con l’assessorato alla Cultura retto da Barbara Mirabella, e organizzata da Officine Culturali e Agorà, ha ospitato già due “incontri per ricordare”: “Il pittore del quartiere di S.Cristoforo” tenutosi  il 12 luglio, e “La galleria della città satellite” del 19 luglio; é fissato un ultimo appuntamento per il 26 luglio (ore 16.30-19.00) dal titolo “Visioni e Utopie di Catania”, moderato da Salvatore Maria Calogero.
Tutta la mostra si rivela essere un prezioso testamento di una Catania antica, semplice, intensa; una Catania dal cuore pulsante, in cui le vie dei quartieri popolari erano le vere arterie della città.


I quadri di Gaetano Calogero rievocano un passato da molti sconosciuto ed immortalano un modo ormai desueto di vivere la fanciullezza.
I giochi dell’infanzia, oggi ridotti a meri racconti della tradizione, riacquisiscono vigore e vivacità nei quadri del pittore naïf: “caricabotti”, “o sgobbiu”, “a smaredda”, “o sciancateddu”, “a nignirignola” e tanti altri erano i passatempi goliardici dei più piccoli. La proiezione – durante la mostra – di antichi video e vecchie riprese dei ragazzi catanesi, funge inoltre da ulteriore testimonianza di quella realtà immortalata nei dipinti.
L’esposizione risulta essere un viaggio nello spazio e nel tempo, che trascina lo spettatore tra le “vanedde” dei quartieri storici di Catania, a cavallo tra gli anni ’70 e ’80.


In questa esperienza visiva, mentre le vecchie generazioni possono ricordare con nostalgia e dolcezza la propria infanzia, alle nuove generazioni viene invece offerta la possibilità di immedesimarsi con curiosità in qualcosa che non c’è più: ad entrambe, comunque, é stata proposta una visione della sincera essenza di Catania.

Ilenia Giambirtone